Il funzionamento del laser a diodo dipende dall’emissione di onde unidirezionali monocromatiche che servono per eliminare selettivamente non soltanto il follicolo pilifero, ma anche lo strato germinativo di cellule in replicazione.
In questo modo l’epilazione è davvero radicale poiché la rigenerazione del pelo è bloccata dall’interno e il trattamento è definitivo.
Il meccanismo d’azione di simili dispositivi deriva dall’emissione di un fascio laser di luce rossa pura, dotato di una determinata lunghezza d’onda che gli consente di attraversare la pelle e di essere assorbito dai bulbi piliferi.
La fotodermolisi selettiva dipende dalla trasformazione della luce in calore, capace anche di rallentare la capacità di rigenerazione dei peli, un processo che, nel tempo, causa la loro eliminazione permanente.
Perché sia veramente efficace, un trattamento del genere deve essere eseguito da personale specializzato ed esperto (estetiste qualificate) e con macchinari di ultima generazione, in grado di realizzare risultati qualitativamente superiori.
Il professionista si serve di un manipolo che, passato sulla pelle della zona da depilare, emette gli impulsi direzionati verso la melanina dei peli, danneggiando la loro capacità di accrescimento.
I vantaggi di questa metodica sono:
La tecnologia laser è in continua evoluzione e per garantire una resa ottimale è necessario servirsi di apparecchiature all’avanguardia, quindi può essere conveniente affidarsi a centri estetici che scelgono di noleggiarle.
In questo modo gli operatori dei saloni di bellezza possono utilizzare sempre dispositivi di ultima generazione.
La degenerazione definitiva del follicolo pilifero avviene soltanto se il pelo si trova nella fase di crescita attiva, una condizione che il laser a diodo deve poter identificare con precisione.
Il presupposto per una perfetta epilazione è quello di dirigere il fascio laser su una notevole quantità di melanina, accumulata intorno alla radice del peli, condizione tipica del periodo di crescita (anagen).
Il laser a diodo è un apparecchio che emette un fascio di luce, trasformata poi in calore, che eradica il pelo dalla radice: i più perfezionati sistemi sono dotati anche di uno specifico meccanismo di raffreddamento, che dipende dal manipolo.
Ogni apparato è fornito di parametri d’impiego, relativi ai differenti fototipi e che possono essere modificati in base al colore della pelle, dei peli e al loro spessore.
Simili aggiustamenti dipendono dalla competenza e dall’esperienza dell’operatore oltre che dalla tecnologia della macchina.
Spesso succede che gli estetisti non posseggano un’adeguata formazione professionale, per cui non sono in grado di applicare correttamente il manipolo e neppure di orientarlo con la giusta angolazione rispetto alla superficie da trattare.
Ogni apparecchiatura possiede differenti opzioni di impostazione, di frequenza e di durata, che devono essere gestite con abilità: in questo senso, la manualità dell’operatore è fondamentale per garantire un trattamento efficace e permanente.
Dato che i bulbi piliferi non si trovano tutti alla stessa profondità, è indispensabile saper regolare la frequenza degli impulsi in maniera mirata.
Avendo un’unica lunghezza d’onda, il laser a diodo si può interfacciare soltanto con il pigmento melaninico, contenuto nel bulbo, alla base del pelo.
Per ottimizzare i risultati, la dispersione dell’energia termica deve essere ridotta al minimo e il fascio luminoso deve essere concentrato esclusivamente sullo strato germinativo del follicolo.
Dalla relazione che lega tra loro i vari parametri operativi dell’apparecchio dipende il risultato finale dell’applicazione, che deve garantire sicurezza, efficacia e durata.
Proprio per questo motivo, l’intervento dell’operatore costituisce un aspetto fondamentale nella gestione del manipolo e nell’impostazione del dispositivo.
Uno degli aspetti più caratteristici del trattamento epilatorio con laser a diodo è la personalizzazione, in quanto non tutti i clienti ottengono i medesimi risultati nello stesso tempo.
Questo fatto dipende soprattutto dal fototipo, condizionato a sua volta dalla concentrazione di melanina a livello dei follicoli piliferi; anche il numero e lo spessore dei peli condizionano notevolmente la resa finale, che può richiedere tempistiche più o meno lunghe.
Di solito, dopo le prime due o tre sedute, è già possibile osservare la quasi totale scomparsa dei peli, mentre in alcuni casi è opportuno ripetere il trattamento per almeno cinque o sei volte consecutive.
Per raggiungere obiettivi soddisfacenti, è molto importante che l’estetista si informi preventivamente sulle caratteristiche dermatologiche del cliente, analizzando il suo fototipo e il colore di base della pelle.
Presso i centri estetici più qualificati, ci si può affidare a professionisti sempre aggiornati sulle ultime novità riguardo agli apparecchi di ultima generazione e capaci di utilizzarli con competenza.
Rispettando alcune regole, il laser a diodo non presenta controindicazioni nè effetti collaterali, poiché il suo meccanismo d’azione è basato unicamente sull’impiego di calore prodotto dal fascio di luce laser.
Per avere la certezza di sottoporsi ad applicazioni efficaci e sicure, è sempre consigliabile rivolgersi a professionisti specializzati in questo settore.
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